La Masseria Lorizzo sorge su una collina a 260 metri sul livello del mare, sulla Murgia costiera, nell’agro di Ostuni.
Il sito della Masseria è stato abitato fin dal Neolitico: la presenza di grotte naturali sulle pendici della collina, di un vasto basamento calcareo alla sua sommità e di un profondo invaso per la raccolta dell’acqua alla sua base, infatti, ha facilitato l’insediamento umano e lo sviluppo di pratiche comunitarie e cultuali, come testimonia la presenza di alcune tombe a inumazione.
L’insediamento rupestre fu riorganizzato intorno al X secolo dai monaci basiliani, che dotarono le grotte di camini, cisterne e caditoie e le collegarono tra loro mediante un tratturo.
Alla metà del XVIII secolo, quando sulla sommità della collina fu costruita la Masseria, le grotte persero l’originaria funzione abitativa per essere adibite a frantoio ipogeo (trappeto) e a ricovero per le pecore (jazzo), mentre le tombe furono convertite in vasche per la raccolta del mosto (palmento) e l’invaso per la raccolta dell’acqua fu trasformato in una monumentale cisterna a cielo aperto (foggia).
La fabbrica della Masseria, realizzata in parte con coperture a volta (lamia) e in parte a trulli, inglobò anche il basamento calcareo sulla sommità della collina e, con esso, la memoria del luogo di culto, tramandata da un altare votivo all’interno del nuovo edificio.