Nata come “masseria di pecore” e convertita in “masseria di campo” negli anni Settanta, la Masseria adotta oggi un modello di agricoltura non intensiva, che privilegia il recupero di essenze vegetali spontanee e di antiche varietà di frutta, la valorizzazione del vitigno autoctono di Ottavianello e la produzione di olio extra-vergine di oliva da cultivar leccino, nociara e marina. Alternando spazi incolti con siepi campestri e zone umide, la Masseria contribuisce inoltre alla salvaguardia di diverse specie animali, tra cui l’albanella reale, il colubro leopardino, il tasso europeo e la tartaruga di terra.